lunedì 1 giugno 2020

HUSSERL

Il fondatore e pricipale ispiratore della fenomenologia è il filosofo tedesco Edmund Husserl (Prossnitz, Moravia, 1859 - Friburgo in Brisgovia 1938), uno dei più importanti pensatori del '900. Si laurea in matematica e successivamente si dedica alla filosofia. Con le Ricerche logiche (1901) delinea i tratti fondamentali del nuovo metodo fenomenologico. Nel 1901 viene nominato professore a Gottinga e raccoglie intorno a sé un buon numero di discepoli, che danno poi vita ai circoli fenomenologici di Gottinga e di Monaco. Dopo La filosofia come scienza rigorosa (1911), nel 1913 pubblica il primo libro delle Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica. Nel 1916 viene chiamato a Friburgo. Negli anni successivi pubblica la Logica formale e trascendentale (1929), le Meditazioni cartesiane (1931), la prima parte della Crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale (1936). Con l'avvento del nazismo al potere Husserl, di origine ebraica, viene radiato dal corpo accademico dell'università di Friburgo.




Husserl e il pensiero della crisi:

 
  • denuncia la perdita del significato "umano" della scienza, la quale:
    1.  è diventata una mera scienza di fatti;
    2. non è in grado di dare risposte alle domande fondamentali dell'esistenza; 
  • afferma che la scienza ha elaborato una conoscenza astratta e matematica della natura, la quale: 
                  1. ha sovrapposto un insieme di identità astratte alla concreta esperienza vissuta, pertanto occorre inaugurare una filosofia che riscopra il senso perduto delle cose in rapporto alla soggettività.

Il metodo fenomenologico di Husserl:
  •  si basa sull'epochè → la sospensione della fiducia nella presunta oggettività del mondo che consente di ritrovare la base originaria e precategoriale della conoscenza, cioè la dimensione dell'intenzionalità, la quale presenta una correlazione tra: 
    1. una polarità soggettiva  → NOESI → gli atti di coscienza;
    2. una polarità oggettiva   NOEMA →  le varie modalità di apparizione delle cose in relazione agli atti intenzionali del soggetto. 
  • permette di:
    1.  descrivere il processo di costituzione del senso delle cose nelle sue varie stratificazioni;
    2. mostrare le strutture esistenziali dei vissuti intenzionali grazie all'intuizione eidetica 
  • porta alla luce il mondo della vita, cioè il mondo prescientifico delle emozioni, dei bisogni, del vissuto concreto; in esso il soggetto è già da sempre in relazione con gli altri in una dimensione intersoggettiva.









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