mercoledì 16 ottobre 2019

HEGEL 






Georg Wilhelm Friedrich Hegel è nato a Stoccarda il 27 agosto 1770  ed è morto a Berlino il 14 novembre 1831. E' stato un filosofo tedesco, considerato il rappresentante più significativo dell'idealismo tedesco.
È autore di una delle linee di pensiero più profonde e complesse della tradizione occidentale; la sua riflessione filosofica nasce all'interno dell'ambiente culturale tedesco di inizio Ottocento, dominato dalla filosofia kantiana e dai suoi sviluppi idealistici.





I TRE CONCETTI CHIAVE DELLA FILOSOFIA HEGELIANA: 

I concetti sono:

  • la convinzione della razionalità del reale, per cui tutta la realtà coincide con il dispiegarsi progressivo di un principio razionale (l'idea o Assoluto), il quale è onnicomprensivo e non è sostanza ma processo, dunque la sua verità si rivela alla fine, in cui si realizza la sintesi dei momenti precedenti, la filosofia è descrizione di ciò che è già avvenuto e comprensione della struttura razionale degli eventi -> metafora della nottola di Minerva
  • l'idea che la verità coincide con il tutto, cioè non consiste in una considerazione parziale delle cose (astrazione), ma nella loro visione completa e globale, infatti ogni cosa o aspetto del reale ha un senso che risiede nella sua relazione con tutti gli altri
  • la concezione dialettica della realtà e del pensiero, secondo lui la realtà e il pensiero seguono la medesima legge di sviluppo che si compone di tre momenti: 
  1. intellettuale o astratto (tesi) -> l'affermazione o posizione di un concetto astratto e limitato;
  2. dialettico o della negazione (antitesi) -> la negazione della tesi come concetto limitato e finito;
  3. speculativo (sintesi) -> la negazione della negazione, che è affermazione dell'unità delle determinazioni opposte 



SHELLING





Schelling è stato un filosofo tedesco, uno dei tre grandi esponenti dell'idealismo tedesco, insieme a Fichte e Hegel. Egli entrò in giovane età nel seminario di Tubinga, dove studiò teologia, in seguito ottenne una cattedra a Jena, dove frequentò il circolo romantico legandosi ai maggiori esponenti del Romanticismo, come: Goethe, Fichte, Schiller.







L'idealismo estetico di Schelling: 

Per Schelling la natura è lo spirito solidificato, e la spiritualità che contiene può essere colta dall'uomo attraverso l'esperienza estetica. Il principio assoluto della filosofia di Schelling non è costituito dall'Io di Fichte o dalla realtà materiale, ma dall'unione di spirito e natura, Io e non-Io, soggetto e oggetto, pensiero e mondo.
In Schelling l'accento è posto sull'identità tra natura e spirito; la natura è lo spirito nella sua forma inconscia; (natura smaterializzata).
La natura contiene in se stessa quella tensione tra soggetto e oggetto, conscio e inconscio, mentre in Fichte quella tensione caratterizza il conflitto tra Io e non-Io Secondo Schelling infatti la filosofia segue due direzioni di ricerca complementari:
 1) La filosofia della natura che patendo dalla natura, giunge allo spirito;
 2) La filosofi dello spirito che partendo dallo spirito, giunge alla natura;

L'Assoluto: è il principio infinito creatore della realtà, che non si identifica con il soggetto o l'oggetto, ma costituisce la loro comune radice. Di conseguenza, questa realtà si esprime e si rivela uguale nella natura e nello spirito, nel mondo e nel pensiero.




L'IDEALISMO TEDESCO

Il criticismo kantiano aveva considerato il conoscere come "attività" e non solo come "passività". A partire dal tentativo di superare le contraddizioni rimaste insolute nel sistema kantiano arrivò l'idealismo, una nuova corrente filosofica. i suoi fondatori furono Fichte e Shelling e il suo massimo esponente Hegel. 
Il contesto storico in cui nacque era quello del Romanticismo, in Germania. Entrambi i movimenti rappresentano il superamento della ragione illuministica e l'affermazione di una nuova visione del mondo che esalta il sentimento, l'arte e la tradizione. 



FICHTE






Fichte nasce nel 1762 a Rammenau in Germania. Studia teologia all'università di Jena e dopo la laurea diventa precettore. nel 1794 insegna lezioni sulla missione del dotto, questo però gli provoca problemi e subisce accuse di irreligiosità. Viene così allontanato dalla cattedra. A Berlino tiene conferenze intitolate "Discorsi alla nazione tedesca". Muore nel 1814.






L'IDEALISMO ETICO DI FICHTE: 

Fichte sostiene che: 
  • l'io è un processo creativo e infinito che si articola in tre momenti: 
  1. tesi: l'io pone se stesso, si rivela come attività auto creatrice
  2. antitesi: l'io pone il non-io , produce l'altro da sé come oggetto e ostacolo indispensabile alla sua attività
  3. sintesi: l'io oppone nell'io all'io divisibile un non-io  divisibile, si particolarizza nei singoli io empirici e finiti contrapposti alle cose del mondo
  • la natura e il mondo non possono esistere in modo indipendente dall'io, il quale pone il non-io e si determina come io empirico grazie all'immaginazione produttiva
  • compito dell'uomo è affermare la propria libertà, infatti il mondo esiste in funzione delle attività dell'uomo e del suo primato della vita morale rispetto a quella teoretica
  • l'uomo ha il suo fine nella società, la quale ha l'obbiettivo di realizzare la completa unità di tutti i suoi membri , grazie alle due leggi morali, 
  1. trattare gli altri come fini e mai come mezzi
  2. puntare al perfezionamento degli uomini tramite l'educazione, per questo la missione del dotto consiste nel promuovere il progresso culturale e morale di tutte le classi sociali